Cinque Terre Schiacchetrà DOC
Nell’incanto paesaggistico delle Cinque Terre (La Spezia) nasce lo Sciacchetrà, il passito ligure definito “eroico”. Un vino che racconta il suo territorio e la difficoltà della coltivazione per produrlo.
Molte sono le leggende che raccontano le origini di questo prezioso nettare. Anticamente, ogni famiglia - per un mese- donava alla Parrocchia il vino migliore per la Santa Messa. Si narra che il rumore dello schiocco del tappo quando si stappa la bottiglia (schiach) ed il soffio della bottiglia appena aperta (trah) rimandino al nome Sciacchetrà.
Sembra, anche, che dai gesti compiuti dai contadini delle Cinque Terre infinite volte, sciacca (schiaccia, pigia) e tra’ (trai, spilla dalla botte) ne derivi il nome.
Leggende a parte, possiamo dire che il Passito Sciacchetrà è una vera eccellenza.
Viene prodotto in un piccolo territorio con un numero di bottiglie limitate. Le vigne sono coltivate su terrazzamenti che salgono dal mare alle montagne delle Cinque Terre, su suoli di sassi e roccia madre: si tratta di una coltivazione eroica, faticosa, con rese basse e costi molto alti. La vendemmia su quelle colline è davvero “estrema”, infatti in passato, per arrivare ad alcuni terrazzamenti, i viticoltori costruirono un originalissimo trenino a cremagliera, tanto che Luigi Veronelli li definì “angeli matti”. Il microclima è perfetto per la vite con le montagne che la proteggono dai venti e con la brezza marina che mitiga la calura. Le escursioni termiche donano alle uve profili aromatici intensi.
Lo Sciacchetrà è prodotto con due vitigni a bacca bianca autoctoni, Bosco e Albarola, uniti al Vermentino. L’assemblaggio è: Bosco minimo 40%, Albarola e Vermentino massimo 40 %, il resto sono vitigni autorizzati nella provincia della Spezia per un massimo del 20 %. La DOC venne riconosciuta nel 1973. Tutte le operazioni di appassimento, vinificazione e invecchiamento devono essere effettuate nella zona di produzione e l’appassimento delle uve deve avvenire in luoghi idonei e ventilati.
Al momento della vendemmia, l’uva ha un'elevata concentrazione zuccherina cosicché il colore dei grappoli ricorda le sfumature dell'oro. Dopo la vendemmia, l'uva migliore viene messa in graticci appesi in locali freschi -al riparo dal sole- ad appassire per 3 mesi. Successivamente viene portata nelle cantine per la pigiatura.
La vinificazione può cominciare dopo il primo novembre dell'anno di vendemmia ed il prodotto si può commercializzare dopo il primo novembre dell’anno successivo. La Riserva, invece, non prima del primo novembre del terzo anno successivo alla vendemmia. Il suo colore è di un ammaliante giallo dorato da giovane, tendente all’ambrato dopo cinque/sei anni, ambrato dopo dieci/quindici anni e con riflessi rossicci tendenti ad un lieve marrone superati i venti/trent’anni anni. È un trionfo di profumi: intriganti sentori di agrumi canditi, di ananas, di albicocca matura, di miele d’acacia, di caramello, di erbe aromatiche e di frutta secca che si alternano ad un mix di spezie e di note salmastre. È dolce, ma non stucchevole, fresco e salato allo stesso tempo, fine ed elegante con una personalità unica. Il tannino è setoso, si percepisce appena ed il finale è lungo e persistente.
Si accompagna alla pasticceria secca, al pandolce genovese, alle crostate, alla torta della nonna. È perfetto anche come aperitivo abbinato a formaggi stagionati, saporiti e piccanti.
Questo meraviglioso passito venne definito il vino dei poeti: Giosuè Carducci lo descrisse come l'essenza di tutte le ebbrezze dionisiache, mentre Gabriele D'annunzio scriveva di “quel fiero Sciacchetrà che si pigia nelle cinque pampinose terre”, definendolo anche "profondamente sensuale". Non solo dei poeti: anche il pittore Telemaco Signorini, nelle sue memorie su Riomaggiore, lo cita più volte. Racconta come a Settembre, dopo la vendemmia, si stendessero le migliori uve al sole per ottenere un vino meraviglioso: il Rinforzato detto anche lo Sciaccattras.
Un grande vino, anche da meditazione, conosciuto in tutto il mondo e che ha ottenuto il riconoscimento speciale del Presidio Slow Food.
Il 31 gennaio 2014 è nato il Consorzio “Cinque Terre Sciacchetrà”. Nella sede del Parco Nazionale delle Cinque Terre è avvenuta la stipula dell’atto notarile per la nascita di detto Consorzio tra quindici produttori del Passito locale.
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