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Il Chiosso

Eccellenze dell'alto Piemonte

In questo mio viaggio enologico oggi mi trovo a Gattinara (Vercelli) e vi presento Marco Arlunno, laureato in enologia, già produttore di Ghemme con l’Azienda Agricola Mirù.

Marco Arlunno insieme a Carlo Cambieri, laureato in ingegneria e proprietario di vigneti in Gattinara, fonda “Il Chiosso”, una bella realtà che produce vini di qualità dell’Alto Piemonte: Il GHEMME DOCG e il GATTINARA DOCG.


Marco ha una carica di simpatia che coinvolge e cattura subito l’attenzione, tanta professionalità unita ad una grande passione per il suo lavoro. La sua accoglienza mi emoziona!

  1. Marco cosa ti ha spinto a continuare la tradizione di famiglia e a produrre vino? Cara Anita, per la mia azienda personale MIRU’, ho sentito il dovere di portare avanti le “fatiche” che Papà, zia e zio hanno perseguito per anni nel tentativo di darmi una vita serena fatta di viticoltura, indipendenza enologica e valori umani che si tramandano in famiglia. Per la cantina IL CHIOSSO, è stata la volontà di “dar voce alla mia terra”. Il terroir dell’Alto Piemonte é composto da tanti piccoli produttori e dall’unicità della viticoltura che ognuno di questi riesce a produrre attraverso la propria esperienza famigliare, i propri vigneti e le tradizioni. Cerco di trasformae tutto questo in un brand di successo, secondo i miei gusti e la mia giovane esperienza enologica.

  2. Quali sono le caratteristiche e la qualità dei vini che producete? In entrambi i casi credo che, la filosofia naturale di produzione (in vigna e cantina) e la qualità del vino stesso legata al territorio di origine, siano i fattori determinanti ed abbiano un rapporto diretto con la scelta del consumatore. Sarà poi il gusto di ogni singolo amante del vino a decidere la scelta finale.

  3. Marco, se dovessi spiegare ad una persona che non conosce la vostra produzione il vostro stile, come definiresti i vostri vini? Per entrambe le cantine ho fatto la scelta di valorizzare la produzione viticola attraverso la “lotta Integrata e guidata in campo”, cercando di ottenere le migliori uve diminuendo l’impatto ambientale (senza uso di erbicidi ed insetticidi) ed abbassando le rese di produzione per sfruttare meno le singole piante , cercando di allungare la vita di esse. È la costanza nel lungo periodo a dare i migliori frutti! In entrambe le cantine non utilizzo coadiuvanti enologici o conservanti al di fuori dell’anidride solforosa che da enologo e produttore reputo importantissima, da utilizzare, però, con cognizione di causa e solo nelle “fasi critiche di produzione”. Lo stile de “Il Chiosso” è uno stile moderno: vini ricchi di sostanza (estratto secco) con buona struttura e tannini più morbidi ed avvolgenti; l’obiettivo enologico è di non snaturare la materia prima e le caratteristiche dei vini dell’Alto Piemonte ma cercare di smussare alcune asperità del terroir e renderle più accessibili ai consumatori; esperti e meno esperti. del Nebbiolo. Lo stile di Mirù è “Essenziale”: cinque vini su sette vengono prodotti in purezza per far vivere al consumatore l’esperienza del monovitigno autoctono in un territorio unico. Acidità, mineralità dei suoli, condizioni climatiche determinate dalla presenza del Monte Rosa che domina paesaggio, suolo e clima.

  4. Qual è il vino che più ritieni ti rappresenti? Sicuramente il GHEMME DOCG.

  5. Quale piatto tipico locale consiglieresti in abbinamento con il GHEMME DOCG? La panissa o il salame della duia.

  6. Quanto conta la tradizione e quanto sono importanti la ricerca scientifica e la tecnologia nella produzione del vino? La tradizione non va mai dimenticata e la considero alla base del mio lavoro, ma deve essere sempre supportata da ricerca scientifica e tecnologia per poter progredire.

  7. Qual è la cosa che ami di più del tuo lavoro? Mi reputo fortunato perché semplicemente amo il lavoro che faccio in tutte le sue sfaccettature!

  8. Sicuramente ogni vino ha la sua personalità. Cosa ti emoziona di più quando lo degusti? In un vino cerco sempre di capire, attraverso i miei sensi, le caratteristiche che lo contraddistinguono; cercando poi di immedesimarmi o di ricordare quello che mi trasmettono. Alcuni colori, profumi, gusti mi hanno emozionato più di altri nella vita e quando ritrovo qualcosa di tutto questo nel calice, la passione mi fa rivivere quell’istante e a quel punto il ricordo diventà realtà!

  9. Che vino hai scelto di bere nel quotidiano? Cerco sempre nuovi vini, nuovi produttori, nuove etichette. Per ora geograficamente parlando mi concentro sull’Italia e la Francia prediligendo vitigni a bacca rossa.

  10. Marco, qual è il vino che ti piacerebbe fare e non hai ancora fatto? Sicuramente un vino rosso a base Pinot Nero!


Grazie, Marco, per la tua disponibilità e per il tempo che mi hai dedicato, è stato un vero piacere conoscerti e visitare la cantina. Grazie anche per il bellissimo giro a Gattinara. Un panorama meraviglioso! Una vista che incanta e ti lascia senza parole... Le viti protette dalle montagne sono un vero spettacolo della natura. Ho apprezzato molto anche l’emozionante degustazione, amo il tuo GHEMME DOCG 2008 e il GATTINARA DOCG “Galizja” 2009. Consiglio vivamente di visitare sia la Cantina Il Chiosso che l’Azienda Agricola Mirù.

Riceverete una bella accoglienza e degusterete ottimi vini.



Gattinara, 28 Novembre 2018

- Anita Maninchedda

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